Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/87

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Atto II. Scena II 81


E mi parea che mi durasse il sonno
e la mandra brucasse la mia vita.
Allora il cuore mio chi lo pesò?
O Cosma, vidi prima l’ombra e poi
la sua persona, là, sul limitare.
Era il giorno di Santo Teobaldo.
Stava seduta questa creatura
sopra la pietra; e non poté levarsi
ché i piedi eran piagati. Disse:“Aligi,
mi riconosci?„ Io dissi:“Tu sei Mila„.
E non parlammo più, ché più non fummo
due. Né quel giorno ci contaminammo
né dopo mai. Lo dico in verità.
Cosma
PP
astore Aligi, tu hai certo accesa
una làmpana pia nella tua notte
ma tu l’hai posta in luogo di quel termine
antico che inalzarono i tuoi padri.
Tu rimosso hai quel termine sacrato.
E se questa tua làmpana si spegne?
Il consiglio nel cuor dell’uomo è un’acqua
profonda; e l’uomo pio l’attignerà.
Aligi
Io prego Iddio che ponga sopra a noi
il suggello del sacramento eterno!
Vedi che faccio? Con l’anima in mano
lavoro questo legno, a simiglianza