Brillar vidi tra il rugghio delle spade
il mio sogno di re nell’occhio regio
di Braccio Fortebraccio da Montone.
II.
Dal Palagio non scendono, o Peroscia,
i tuoi Priori le solenni scale?
L’acqua, che ai gradi della Cattedrale
terse il sangue degli Oddi, ancora scroscia.
5Tace la piazza. Il Gonfalon s’affloscia.
Vento d’odio o d’amor più non l’assale?
Ecco Astorre Baglione, a Marte eguale,
che cavalca con l’asta in su la coscia!
Anco viene Gismondo a piè, con tanta 10levità che assimiglia presta lonza:
lo scolare alemanno i passi ammira;
e Grifonetto, il figlio d’Atalanta,
senza elmo, come il sole che l’abbronza
bello: valletti ha il Tradimento e l’Ira.
III.
Il magnifico Astorre a Porta Sole
mena la donna sua del sangue Ursino.