Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/69

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SECONDO - ELETTRA

Fissi alla gesta      son gli occhi del veggente.
L’anima eterna      è cinta di baleni.
Ei vede, ei vede      il patrio mare ardente,
i suoi vascelli      nel fulgido silenzio [Le navi eroiche]
215misteriosi      come due giganteschi
spiriti, fatti      leggieri dall’ebrezza
che vi s’aduna,      dal sogno che vi ferve,
come le navi      dei templi dalla prece:
e il primo approdo,      Telamone col segno
220dell’Argonauta,      le odorifere selve
dell’Argentaro,      la pallida Maremma
tinta del sangue      gallico, ove raccese
Mario la febbre      di Minturno ed il ferro
trasse dal piè      degli schiavi, ne fece
225spade battute      per la strage crudele.
E l’altro monte,      e l’altro monte ei vede,
l’Erice azzurro,      solo tra il mare e il cielo
divinamente      apparito, la vetta
annunziatrice      della Sicilia bella!

X.

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E
D ora tutto      è baleni, ora tutto

folgori e tuoni,      furore e sangue, azzurro
e sole, ferro      e fuoco, aure e profumi.
L’inno è nel vento,      l’ebrezza nell’arsura. [L’approdo]


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