Fissi alla gesta son gli occhi del veggente.
L’anima eterna è cinta di baleni.
Ei vede, ei vede il patrio mare ardente,
i suoi vascelli nel fulgido silenzio [Le navi eroiche] 215misteriosi come due giganteschi
spiriti, fatti leggieri dall’ebrezza
che vi s’aduna, dal sogno che vi ferve,
come le navi dei templi dalla prece:
e il primo approdo, Telamone col segno 220dell’Argonauta, le odorifere selve
dell’Argentaro, la pallida Maremma
tinta del sangue gallico, ove raccese
Mario la febbre di Minturno ed il ferro
trasse dal piè degli schiavi, ne fece 225spade battute per la strage crudele.
E l’altro monte, e l’altro monte ei vede,
l’Erice azzurro, solo tra il mare e il cielo
divinamente apparito, la vetta
annunziatrice della Sicilia bella!
X.
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E
D ora tutto è baleni, ora tutto
folgori e tuoni, furore e sangue, azzurro
e sole, ferro e fuoco, aure e profumi.
L’inno è nel vento, l’ebrezza nell’arsura. [L’approdo]