Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/75

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SECONDO - ELETTRA

Calmo guardò      pei fumi il campo roggio,
360col calmo sguardo      cerulo che soggioga
il rischio; udì      l’anelito dei buoi
affaticati      per quelle terre sode;
seguì un aratro      che discendea da un poggio,
considerò      se fosse dritto il solco
365dietro l’attrito      vomere. Anche ascoltò
la lodoletta      che facea sua melode.
Venne per l’aria      il suono d’un rintocco. [Il banchetto del Vincitore]
Allor fu quivi      recato da un pastore
giovine irsuto      di pelli, sopra un moggio,
370al donator      di regni un duro tozzo
di pane, e cacio      stantìo, di grave odore.
Aveva ei seco      il suo coltello a scrocco,
il suo coltello      di marinaio, ancóra
raccomandato      alla sua vecchia corda;
375l’aperse pronto,      con quello s’affettò
il pane e il cacio.      Maciullando, guardò
l’aratro antico      tratto dai bianchi buoi,
e giudicò      del dritto solco; poi,
come il più duro      non passava pel gozzo,
380chiese da bere      sorridendo al pastore.
Allor fu quivi      recato in un orciuolo
al donator      di regni acqua di pozzo.
Avido ei bevve,      accostatosi il rozzo
vaso alla bocca,      ma la bocca schifò.


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