Calmo guardò pei fumi il campo roggio, 360col calmo sguardo cerulo che soggioga
il rischio; udì l’anelito dei buoi
affaticati per quelle terre sode;
seguì un aratro che discendea da un poggio,
considerò se fosse dritto il solco 365dietro l’attrito vomere. Anche ascoltò
la lodoletta che facea sua melode.
Venne per l’aria il suono d’un rintocco. [Il banchetto del Vincitore]
Allor fu quivi recato da un pastore
giovine irsuto di pelli, sopra un moggio, 370al donator di regni un duro tozzo
di pane, e cacio stantìo, di grave odore.
Aveva ei seco il suo coltello a scrocco,
il suo coltello di marinaio, ancóra
raccomandato alla sua vecchia corda; 375l’aperse pronto, con quello s’affettò
il pane e il cacio. Maciullando, guardò
l’aratro antico tratto dai bianchi buoi,
e giudicò del dritto solco; poi,
come il più duro non passava pel gozzo, 380chiese da bere sorridendo al pastore.
Allor fu quivi recato in un orciuolo
al donator di regni acqua di pozzo.
Avido ei bevve, accostatosi il rozzo
vaso alla bocca, ma la bocca schifò.