Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/93

Da Wikisource.
SECONDO - ELETTRA

sfuggita a quattro      eserciti, la fine
dell’alta guerra,      il Mare, l’accanito
inseguimento      per le selvagge rive,
per le paludi      febbrose, l’agonìa
815della sua donna      sotto il sole maligno,
il disperato      remeggio verso il lido
di Chiassi, il dolce      corpo su l’erbe arsicce
morente; poi      l’abbandono improvviso
sopra la Costa      di Paviero, il supplizio
820feroce, il caro      corpo non seppellito
nella calura      lùgubre l’infierire
di tutti i mali      contro l’anima invitta.
“O Madre, e quel      che ti daremo vinca
di santità      quello che t’offerimmo„
825dice l’Eroe      che seppe ben patire.
Per testimone      ha l’anima sua. Dice:
“Verrò, verrò.      Là donde mi partii
ritornerò,      Madre, per ben morire.„

XX.

O
R s’è placato      il cuore in quel suo puro

830atto di fede      e in quell’offerta. Il giusto
seminatore,      innanzi ch’ei s’induca
al meritato      sonno, innanzi ch’ei chiuda
gli occhi da tanta      visione consunti,
getta il buon seme      del dolore futuro.


- 79 -