Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/241

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TERZO - ALCIONE

e i raggi le cingean mille corone.
‘Elio d’Iperione,
t’offre quest’ali d’uomo Icaro, t’offre
640quest’ali d’uomo ignote
che seppero salire fino a Te!’
Si disperse nel rombo delle ruote
la mia voce che non chiedea mercè
al dio ma lode eterna.
645E roteando per la luce eterna
precipitai nel mio profondo Mare.„




ICARO, Icaro, anch’io nel profondo
Mare precipitai, anch’io v’inabissi
la mia virtù, ma in eterno in eterno
650il nome mio resti al Mare profondo!