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G
IOVINE, so che vuota è la tua tombalà nella cerchia ove le primavere
3della morte una candida colomba
reca, Medea nata del Condottiere
di bronzo, quella che i suoi rosei marmi
6disfoglia come rose di verziere2.
Bergamo t’ebbe. Ma colui che parmi
ti sorridesse come ad un fanciullo
9gentile, non l’adunco irto nell’armi
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