Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/160

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DELLE LAUDI - LIBRO


Colleoni, sì ben Francesco Nullo3
era, la buona lancia, il grande e fermo
12alfier di Libertà, col viso brullo

ancóra delle fiamme di Palermo,
rotto dal piombo slavo il vasto petto
15offerto alla Giustizia ultimo schermo.

Risorrideva nel virile aspetto
il primo sogno che per il selvaggio
18Agro trasse il lanciere giovinetto

quando la giovinezza era l’ostaggio
d’ogni patto segnato col Destino
21ed ogni giorno era calendimaggio?

Dov’egli cadde, cavalier latino
in terra strana, ivi restò. La spoglia
24dell’eroe sola è mèta al suo cammino.


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