Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/204

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Note alla Canzone dei Trofei

iussu domini papae Urbani II, in navibus CXX ad liberandam Jerusalem de manibus paganorum profectus est. Quorum rector et ductor Daibertus Pisanae urbis archiepiscopus extitit...„

L’Ordine dei Cavalieri di San Stefano fu instituito dal Duca Cosimo de’ Medici. E il primo di febbraio del 1562 una bolla pontificia sanciva l’istituzione, concedendo amplissimi privilegi per coloro che “a lode e gloria di Dio, a difesa della Fede ed alla guardia del Mediterraneo„ ne facessero parte. Sede dell’Ordine fu la città di Pisa. Col denaro di Cosimo e con la soprintendenza del Vasari sorsero il Convento, il Palazzo del Consiglio e la Chiesa conventuale dedicata a San Stefano, oggi adorna delle bandiere e delle fiamme conquistate su i Barbareschi.


🙦 In Salerno, nella Cattedrale di San Matteo, la cappella a destra dell’altar maggiore fu fondata da Giovanni di Procida. La cupola è di musaico e l’altare è di legno e di avorio. Nel musaico il donatore è in ginocchio dinanzi all’Apostolo, e l’iscrizione dice:

Hoc studiis magnis fecit pia cura Iohannis,
De Procida, dici meruit quae gemma Salerni.

Nella stessa cappella sorge il mausoleo del grande Ildebrando, di papa Gregorio VII, dopo la cacciata accolto in Salerno da Roberto Guiscardo.


🙦 Gaeta possiede, nella Cattedrale di Sant’Erasmo, il Vessillo inviato da Pio V a Don Giovanni d’Austria e issato su la galèa reale nel giorno di Lepanto. Era il Vessillo della Santa Lega. Il pontefice inviandolo raccomandò che non fosse spiegato se non nell’ora della battaglia. Secondo un passo delle memorie di Onorato Gaetani, Don Giovanni dopo la vittoria passando per Gaeta depose il Vessillo nel Vescovado in onore


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