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Note alla Canzone d’Elena di Francia

ghiaccia. Fu sollevata, posta in lettiga, soccorsa; ma lo schianto era mortale. “Offensa lethaliter et in ipso casu confracta, læsus fuit uterus...„ Giunta a Cosenza, ella si sgravò di un bambino morto e rese l’anima. Saba Malaspina racconta come il cadavere fosse bollito, more maiorum, e come le carni fossero sepolte in gran pompa nel duomo di Cosenza e lo scheletro fosse portato in Francia a San Dionigi, con le tre altre spoglie reali. Un nobile mausoleo fu eretto nella cattedrale cosentina “perpulcra, digna memoria, materiæ ac artis concertatione glorifica„ presso l’altare dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, sul luogo della sepoltura. Rimesso in luce per recenti restauri, fu rivelato dall’acume di Nicola Arnone e illustrato da uno studio eccellente di Emilio Bertaux.


🙦 Il Nasuto è chiamato da Dante Carlo d’Angiò nel canto settimo del Purgatorio.

Anche al Nasuto vanno mie parole...

E, poco innanzi:

Quel che par sì membruto e che s’accorda,
cantando, con colui dal maschio naso...

E Giovanni Villani: “Grande di persona e nerboruto, di colore ulivigno, e con grande naso...„

Il Lambello è il nostro Rastrello. Dice Vincenzio Borghini: “Alla comune arma della casa di Fois aggiunse un rastrello, o, come essi dicono, lambello d’argento.„ E, a proposito di Carlo, il Villani: “La sua arme era di Francia, cioè il campo azzurro e fiordaliso d’oro, e di sopra uno rastrello vermiglio: tanto si divisava da quella del re di Francia.„


🙦 L’allusione al cordiglio francescano tenuto da San Luigi è giustificata dalla pittura di Giotto nella Cappella dei Bardi


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