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Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/24

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DELLE LAUDI - LIBRO


l’ascia il piccone e il palo ch’ei dilesse,
i gran magli e le macchine forbite
132simili a moltitudini indefesse;

i forni vasti come le meschite
pel ferro dissepolto, le magone
135ov’aspro strida nell’assidua lite;

le fornaci per cuocere il mattone
dei costruttori, in cui porrem l’impronta
138che piacque a Nerva: Roma col timone.

Ogni tristezza dietro a noi tramonta.
Chi latra ancóra nella lorda fossa,
141quando il fato con l’anima s’affronta?

Italia, alla riscossa, alla riscossa!
Ricanta la canzone d’oltremare
144come tu sai, con tutta la tua possa,


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