Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/37

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QUARTO - MEROPE


Ché divinava egli per entro al vòto
gorgo dell’aria un che di virginale
117e di sublime, quasi monte ignoto,

simile al nudo culmine ove sale
lo spirito, ov’edifica imminente
120lo spirito la grande arce spirtale.

E chiuse, per veder profondamente,
e chiuse egli le pàlpebre infiammate
123su le pupille insonni; e fu veggente.

Per ciò, serva del Ciel, per ciò, primate
del Mare santo, la Reliquia vedo
126ardere ed arrossar le tue navate.

Con le mani che diedero a Goffredo
la scala invitta, il rude espugnatore
129levò la tazza. E il popol disse: “Credo.„


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