Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/51

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QUARTO - MEROPE


o quel che nella fossa Daniele
mansuefece, ond’egli disse al re:
87– L’Iddio mio mandò l’Angelo fedele

il qual compresse le fauci, talché
non m’hanno guasto. — E sì voi confidate,
90ché molta in cielo è la vostra mercè,

e l’Angelo di Dio dalle rembate
vi guarda, e su dal gorgo i vostri morti
93risalgono perché vi ricordiate,

perché più non isforzi ai vostri porti
le catene il feroce rubatore.„
96Gridaron tutti: “Dacci il Pan dei forti!„

E, come fu sedato il gran clamore,
tanto crebbe la romba dei ruggiti
99per quelle rupi rogge dall’ardore,


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