Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/88

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DELLE LAUDI - LIBRO


di Maremma, onde fiutano i selvaggi
poledri il dubbio odore delle chiatte
102ben costrutte e nitriscono ai foraggi

salini che pascean lungo le fratte
di tamerici, presso i sepolcreti
105sonori dove il mare etrusco batte.

O terra di sepolcri e di forteti,
Maremma, canto la tua razza equina,
108la ben crinita razza che disseti

nel sarcofago tolto alla ruina
di Saturnia o di Volci e che rinfreschi
111con un germoglio roscido di brina.

Salute, o terra degli Aldobrandeschi!
Pioggia e sole ai tuoi bradi la criniera,
114come l’ocra e la robbia ai barbereschi,


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