arrossano finché di primavera
tu non li marchi all’anca e alla ganascia
per arrolarli sotto la bandiera.
La chiatta a fondo stagno il mastro d’ascia
chioda, coi sacchi d’aria e con le botti
l’aiuta, con i canapi la fascia.
I cavalli s’impennano, condotti
alla gru; cinti dell’imbraca, appesi
al paranco, paventano. Interrotti
sibili, canti di fatica ai tesi
canapi, voci di comando, liti
di battellieri, gergo di Maltesi,
schianti d’assi e di tavole, nitriti
e scalpiti nel vento che ridonda,
sudore e schiuma, urti d’abbordo, attriti