Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/93

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QUARTO - MEROPE


Avanti, o Bracciaferri, Adorni, Bagna,
Pergolesi, Coralli! Il maschio Fara
177vi guarda. Cresce il sangue e mai non stagna.

Tutti in piedi. Nessuno si ripara.
Chi cade, si rialza; e poi stramazza.
180La spalla del soldato è la sua bara.

Immune su la grandine che spazza
l’Oasi atroce, splendido nell’alto
183cielo un alato spia. Salute, o Piazza,

Mòizo, Gavotti dal tuo lieve spalto
chinato nel pericolo dei vènti
186sul nemico che ignora il nuovo assalto!

Anche la morte or ha le sue sementi.
La bisogna con una mano sola
189tratti, e strappi la molla con i denti.


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