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notturno 161

dalla mia disperazione nasce un bene che non si può significare.

«La pupilla dell’occhio destro non si dice della cosa più cara che alcuno abbia? Tu hai dato la pupilla dell’occhio destro a colei che ami: la tua pupilla di veggente, il tuo lume di poeta.»

L’alterezza è sempre pronta a insorgere, ahimé. Una mano dolce e severa la raumilia.

Vengono intorno al mio Ietto quei soldati ciechi che si accalcarono intorno alla mia branda in quell’ospedaletto da campo dove feci la prima sosta. C’è chi ha un solo occhio bendato; c’è chi ha una larga benda intorno al capo chiazzata di sangue. C’è chi mi guarda con l’occhio scoperto, e lacrima. C’è chi, non potendomi vedere, timidamente mi tocca, e trema. Mi sono fratelli. Nessuno mai mi fu tanto vicino come questi mi sono.

Era un mattino grigio e crudo. Il