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Pagina:D'Annunzio - Notturno.djvu/290

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278 notturno


«Il Fuciliere è di prua, per rombo magnetico settantaquattro!»

I suoi comandi netti, di manovra in manovra, riconducono la squadriglia nella buona rotta, fuor della seccagna.


Vedo i proiettori nemici incrociarsi, laggiù, nella terra ferma, come lunghe spade di luce bianca. Sul chiarore la costa si disegna così vicina che sembra andiamo a ormeggiarci.

Siamo tutti tesi nell’attenzione e nell’aspettazione. Fra pochi minuti saremo nel punto destinato allo sbarramento. E i minuti sembrano ore.

Abbiamo levato i turaccioli di gomma dai pulsanti. Le torpedini, su le loro selle, sono pronte a scendere in mare. I marinai in piedi attendono il comando.

Gli ultimi minuti non passano mai. Possiamo essere scoperti d’attimo in attimo. La costa non è distante più