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notturno 379


Ero anche là, presso la soglia, nella sera serena, quando la donna escì dalla casa per gettare l’acqua del secchio dove aveva lavato panni. Se bene il secchio le pesasse, ella camminava leggera a piedi nudi sul prato, e la sua gonna non faceva fruscìo ondeggiando.

In mezzo all’erba ella s’arrestò. La melodia roca degli insetti saliva dalla terra. Tutta l’erba era viva di suoni e di luccicori.

Scorsi il tallone d’uno dei piedi nudi rischiarato da un focherello notturno.

La donna restava immobile in ascolto, col suo secchio sul capo.

Si volse, e tornò verso la soglia, con un passo ancor più cauto e più lieve.

Rientrò nella casa. Depose il secchio non vuotato, silenziosamente.