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sulle quali erano i musici. Grazie alle cure di Diego Garcia, ed alla diligenza del cuoco, poco dopo mezzogiorno potè entrare il maestro di sala nel luogo ove la brigata stava aspettando, seguìto da cinquanta camerieri vestiti di rosso e giallo con tovaglie, bacini e mescirobe per dar l’acque alle mani, ed annunziare ch’era in tavola. Il duca di Nemours radiante di gioventù, di salute e di quella grazia che tanto adorna la nazion francese, offrì a D. Elvira la mano per condurla al suo luogo. Chi avesse detto in quel momento a questo giovane principe, e che pareva serbato a un avvenire così fortunato e glorioso, che fra pochi giorni i suoi occhi così vivaci, quelle sue membra sì adatte dovrebbero esser fredde ed immobili, composte in una povera bara nella chiesetta della Cerignola, e che una breve pietà di Consalvo sarebbe stato l’ultimo affetto che dovesse destare in un cuore umano!...1

Sedutosi Consalvo fra Vittoria Colonna e il duca, pose alla destra di questi sua figlia, che aveva accanto dall’altra parte Ettore Fieramosca, ed incominciò il convito. I suoi cortesi modi verso D. Elvira erano stati tali in tutto quel giorno, che la giovine spagnuola, di cuore vivissimo, non poteva non sentirsene presa, udendo tanto più lodare da tutti ed aver in pregio quegli che seco gli usava. Sedendo vicini a mensa seguivano fra loro i soliti ragionamenti pieni di piacevolezza; a poco a poco però la fronte dell’Italiano si copriva come d’una nube, le sue risposte erano men pronte, poi quasi non venivano a filo delle proposte. D. Elvira lo guardò sott’occhio con dubbio misto d’una leggera impazienza e vistolo più pallido, e che, abbassati gli occhi, rimaneva come sospeso, quasi si volea persuadere esser essa cagione di questo

  1. Il duca di Nemours fu morto nella battaglia di Cerignola.