Pagina:D'Urso - Guerra e malaria, Milano, 1918.djvu/6

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cia e d’Italia1. L’Italia e la Francia, per le condizioni del problema tubercolare prima della guerra, avevano molti punti di simiglianza2. In Italia mancavano, come in Francia, le potenti risorse delle «Assicurazioni obbligatorie» contro le malattie3; ancora più deficiente era l'opera delle varie «Società di Assistenza»; occorrevano a noi altri mezzi, più che la scarsa iniziativa pri-

  1. Era il Prof. Landonzy, il compianto decano della Facoltà Medica di Parigi, il primo che nel marzo 1915 lanciò in Francia il grido di allarme, e la Camera dei Deputati il 2 aprile invitava il Governo a prendere le misure necessarie, perchè, avanti il rinvio alle loro case, i militari suscettibili di essere riformati come tubercolotici, ricevessero le cure sufficienti. Venne così la legge 15 aprile 1916 con la quale si istituivano col concorso dello Stato, delle Provincie, dei Comuni, ecc., in tutta la Francia i «dispensarii d’igiene sociale e di preservazione anti-tubercolare».
  2. Francia: 70 mila morti all’anno; 10% della mortalità generale; 12 sanatorii popolari con 1162 letti.
    Italia: 55 mila morti all’anno; 12% della mortalità generale; 5 sanatorii popolari con 464 letti.
  3. Sono state le Casse malattie, che hanno dato alla Germania i molti sanatorii popolari; sono state queste assicurazioni, che hanno esercitato un’enorme influenza sulla resistenza del popolo tedesco nella guerra attuale. Gli istituti di assicurazione hanno istituito 88 sanatorii popolari con 10 mila letti; in essi sono ricoverati annualmente 50 mila tubercolotici, i quali ne escono migliorati nell’alta proporzione del 92%!