Pagina:D'annunzio - Elegie romane.djvu/131

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Sorge lavato il monte, fragrante di fresca verdura,
     2trepido; e il ciel di maggio ride a la rotta nube.

Pace ne l’aria viene dal bel lacrimevole riso,
     4cui vaga pur d’altezza l’anima nostra attinge,

cui balenando in cima le cupole attingono e gli alti
     6alberi che gran serto fanno a’ tuoi colli, o Roma.

Mite risplendi, o Roma. Cerulea sotto l’azzurro,
     8tutta ravvolta in velo tenue d’oro, giaci.