Pagina:D'annunzio - Elegie romane.djvu/30

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20 elegìe romane.


nuvole erranti, o voi lungh’esso il monte selvoso
     66greggia che il vento guida, truce pastor, fischiando

urne de’ fiumi, aperte da vegli possenti a la Terra
     68giovine! e voi, stromenti ampi de l’uragano,

selve terrestri! e voi, profonde oceaniche selve,
     70dove ogni tronco ha occhi vigili ne l’orrore!

cose universe, udite! L’Eletta, ecco, viene che a noi
     72reca per legge il solo ritmo del suo respiro. —

Cantano. Tu non odi passare ne gli inni il tuo nome?
     74Premi il mio petto e dormi. Splendemi in cuor l’aurora.