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elegìe romane 19


simili a te nel riso, che incedon su ’l mare con lento
     52passo e guardando a l’alto cantano dolci cori.

Cantano: — Or chi da l’alto precipita a’ campi del mare,
     54rapido com’aquila, splendido come fuoco?

Quella discende forse, che molto aspettano i Saggi,
     56donna reina? O forse da le sue rosse case,

contra i fraterni tèli, demente per novi desiri,
     58anche apparì l’audace figlia d’Iperione?

Non del titan la figlia; ma l’altra, ma l’altra s’appressa
     60Cose universe, udite! Ecco, l’Eletta viene.

Viene l’Eletta. O cieli, che tutta accogliete l’immensa
     62anima del Creato entro la vitrea sfera!

voi, o correnti, o vene del mare, che l’isole intatte
     64stringer godete in vostre adamantine trame!