Pagina:Dübner - Grammatica elementare e pratica della lingua greca, Firenze, Paggi, 1857.djvu/31

Da Wikisource.
12 grammatica greca.


versi con l’istesso alfabeto. Ma una meraviglia anche più grande è l’organismo della lingua in se, di cui imporla, che il discente possegga un’idea generale, che lo guidi, e Io illumini nello studio de’ particolari.

§ 14. ORGANISMO DELLA LINGUA E CLASSI DELLE PAROLE. Se la lingua potesse presentarcisi come un invenzione di ieri, e di cui non avessimo avuto sin qui conoscenza nessuna, noi saremmo presi di meraviglia, e la giudicheremmo l’opera la più prodigiosa dello spirito umano. Ma la ci è divenuta famigliare dalla più tenera infanzia, e questa stupenda creazione ha perduto il suo prestigio, ugualmente che le meraviglie della natura, che ci circondano. Per buona ventura però alcuni riflessi, alla portata di tutte le intelligenze, bastano a farci sentire l’incredibile immensità del suo ufficio e l’estrema semplicità de’ mezzi, con cui ella lo compie.

Alcune considerazioni di questa specie faranno conoscere allo studioso l’origine e le funzioni di ogni parte dell’orazione, e la causa de i diversi cambiamenti, che le più importanti di queste parti subiscono.

§ 15. Qual’è l’oggetto della lingua? o si v vero: quali sono gli obietti, che ella è destinata a dipingere od a rappresentare per mezzo de’suoni articolati? — Risposta: tutto quello che esiste! nè si tarderà a soggiungere: ed anche tutto quello che non esiste, se non si voglia trascurare l’avvenire e la lì z ione. Da una parte sta la creazione tutta intiera, di cui i sensi ci comunicano l’immagine e l’azione, la vita della natura, le pròduzioni de’ secoli, e l’attività giornaliera dell’uomo; dall’altra parte, in noi stessi tutto un mondo invisibile e non meno sterminato di sentimenti, di memorie, di volizioni, d» idee: ecco in poche parole tutto quello che la lingua deve trovar modo ad