Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/115

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e non mi die’ solamente coraggio da incontrar gli assalti de’ miei nemici, ma da guardar con disprezzo tutti i loro sforzi.

Non andò guari, che vari compositori ricorsero a me per libretti. Ma non ve n’eran in Vienna che due, i quali meritassero la mia stima. Martini, il compositore allor favorito di Giuseppe, e Volfango Mozzart, cui in quel medesimo tempo ebbi occasione di conoscere in casa del barone Vetzlar, suo grande ammiratore ed amico, e il quale, sebbene dotato di talenti superiori forse a quelli d’alcun altro compositore del mondo passato, presente o futuro, non avea mai potuto, in grazia delle cabale de’ suoi nemici, esercitare il divino suo genio in Vienna, e rimanea sconosciuto ed oscuro, a guisa di gemma preziosa, che, sepolta nelle viscere della terra, nasconda il pregio brillante del suo splendore. Io non ;’OSso mai ricordarmi senza esultanza e compiacimento che la mia sola perseveranza e fermezza fu quella in gran parte a cui deve l’Europa ed il mondo tutto le squisite vocali composizioni di questo ammirabile genio.

L’ingiustizia, l’invidia de’giornalisti, de’ gazzettieri e piú de’ biografi di Mozzart non permise loro di dare tal gloria ad un italiano; ma tutta Vienna, tutti quelli che conobbero me e lui in Germania, in Boemia e in Sassonia, tutta la sua famiglia, e piú che tutti il baron Vetzlar, sotto il cui tetto nacque la prima scintilla di questa nobile fiamma, debbono essere testimoni per me della veritá che or discopro. E voi, gentilissimo signor barone, della cui cortese memoria ebbi con gran diletto recenti prove, voi che amaste e stimaste tanto queU’uomo celeste, e che pur una parte avete nelle sue glorie, ornai fatte maggiori dell’invidia e da tutta la nostra etá confessate, se mai vi capitan queste Memorie alle mani (ed io cercherò ben che vi capitino), rendetemi quella giustizia, che due parziali tedeschi fínor non mi resero : fate che per via de’ pubblici fogli di qualche veridico scrittore si sappia una veritá, che la malizia degli altri nascose, da cui un raggio di luce rifolgorerá, quando che fia, sulla memoria onorata del vostro amico Da Ponte.

Dopo, dunque, la buona riuscita del Burbero , andai dal suddetto Mozzart, e, narrategli le cose accadutemi si con Casti e