Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/49

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che gli mandai que’ malaugurati componimenti e che gli scrissi la ben nota epistola Gozzi, se un cor gentil, ecc.

Produssero questi versi un ottimo effetto nell’anima cortese di quel gran letterato. Ne parlò con calore; ma le sue parole ad altro non valsero che a prestare nuove ragioni pel mio abbas- ’ samento. — Questo giovine — diceva il Gozzi — ha dell ingegno : bisogna incoraggiarlo. — Tanto peggio — soggiungevano i riformatori: — bisogna tòrgli i mezzi onde divenire pericoloso.— Sotto questo pretesto l’odio coprivano e la nemicizia, che contra la famiglia Giustiniani nudrivano, della quale, come giá dissi, il vescovo di Trevigi era membro e cui, nella mia umiliazione, di umiliare credevano. Perorato aveva efficacemente in senato, alcuni anni prima, il di lui fratello contro un professore di Padova per certi scritti antipapalini da quest’ultimo pubblicati, e voleano, per vendicarsene, far perdere a me la cattedra di belle lettere nel seminario di Trevigi, come aveva perduto il professorato di Padova il lor protetto. Cosi ne’ tempi infelici di quella moribonda repubblica, ora per vendetta, ora per capriccio, l’ingegno e l’innocenza opprimevasi, e cosi dalla seduttrice e fallace eloquenza de’ pochi erano indotti i molti in error di giudizio, che, o ligi per viltá o condiscendenti per ignoranza, diventavano gli ordigni e le molle de’ despoti.

Arrivò intanto la sera fissata alla senatoria discussione. Il Memmo e ii Zaguri con alcuni altri pochi, che per solo amore della giustizia avrebbero potuto difendermi, o impauriti dalle parole e dal credito de’ miei avversari, o credendo che la natura stessa della mia accusa bastar dovesse a salvarmi, non giudicarono prudente o necessaria cosa parlare. Accusò parimenti me che i due pubblici revisori il dissertissimo procurator Morosini, come coloro a cui apparteneva ex officio proibire o permettere la pubblicazione delle mie proposte. Il revisore ecclesiastico era un frate, cui il Barbarigo, proteggitor infaticabile del cappuccio, amava e favoriva nsque ad ai as et ulte rius. Prese questi la sua difesa, unendosi a un tempo stesso al