Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/71

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Io aveva un appetito che avrebbe divorato i sassi. Mentre m’affaticava cosi, per farle intendere che avrei voluto da mangiare, passò una servetta davanti alla porta della mia camera con un piatto di pollastri fritti, destinati per altri viaggiatori: me le scagliai addosso colla prestezza d’un gatto, ne presi un quarto, e me lo trangugiai in un momento. Io Io trovai tanto delizioso, che credo d’aver inghiottite anche le ossa. Capi allora quel ch’io volea, e in poco tempo vidi portarmi una cena esquisiia, resa piú dolce e piacevole dalla continua compagnia della leggiadra ostessina. Non potendo parlare, cercavamo capirci colle occhiate e colle gesticolazioni. Quando vcnner le frutta, cavò dalla tasca un coltellino colla lama d’argento, levò la buccia a una pera, ne tagliò la metá per me e mangiò l’altra metá; poi mi offri il coltellino ed io feci altrettanto. Bevve un bicchieretto di vino con me, e m’insegnò a dir «Gesundkcit» ; e da’ movimenti del bicchiere intesi che volea dirmi ch’io becssi alla sua salute, convella beeva alla mia. Come io non aveva proferito bene questa parola, me la fece ripetere dueo tre volte, e sempre empiendo e vuotando il bicchierctto di nuovo vino.

Non so se Bacco o qualche altra divinitá cominciasse a scaldarle un pochetto il sangue. Dopo due buone ore di simile conversazione, una tinta vivissima le coloriva le guance e le brillavan negli occhi le fiamme della voluttá : ella era divenuta una vera bellezza. Sorgeva dalla sua sedia, si contorceva, mi guardava, sospirava, tornava a sedere; tutto questo però alla presenza di due vaghe seiveiie. vestite aiia sua foggia, che ci avevano servito tutto il tempo della cena e di quella conversazione. Finalmente una di quelle parti, e dopo alcuni minuti la padrona fé’ cenno all’altra d’andarsenc, dicendole qualche cosa in tedesco, ch’io non capiva. In pochi istanti la servetta tornò: portolle un libro, e riparti Quando restammo soli, venne presso di me, e, cercando in quello alcune parole, vi mise dei pezzetti di carta e mi fe’ cenno di leggere. Era quel libro un dizionario, tedesco e italiano: a’ lochi indicati lessi queste tre parole: «lek liebe Si£» ; e trovai che significavano «Io amo voi». Come la