Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/11

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colla famiglia dalla cittá. Mi ritirai a Elizabeth Town, dove comperai una casuccia ed un campicello, e seguitai a trafficare. Presi un uomo vizioso, disgraziatamente, a mio socio, ed è facile intendere quali poi furono le conseguenze. Tra le esorbitanti sue spese e la sciagura d’aver a che fare co’ primi furbi di Jersey, in pochissimo tempo tutto era andato in fumo. Disciolsi allora la compagnia di traffico. Si trovò che m’era debitore di mille piastre, per cui mi die’ de’ biglietti pagabili a uno, due e tre anni; ma alla scadenza del primo fuggi alla Giamaica (*). Io era quasi disposto d’abbandonare il commercio, quando un pranzetto di nuova invenzione fini di determinarmivi. La storiella è instruttiva e del tutto nuova: la narrerò brevemente e senza conienti.

Io doveva un bilancio di centoventi piastre a un droghiero irlandese in New-York. Trovandomi in questa cittá, andai da lui e gli chiesi di esaminar i libri de’ conti. V’erano degli sbagli, e ci volea del tempo a rettificarli. Tutto però si fece tranquillamente. Dopo qualche tempo, la sua donna chiamollo a pranzo. Volle quasi per forza farmi pranzare con lui. Si parlò poco d’affari, pranzando. Gli dissi soltanto ch’io aveva depositato nelle mani d’un mercadante di Nova-Iorca vari prodotti della campagna, che gli darei commissione di vendergli e di pagargli quello ch’io gli dovea. A ciò non rispose, ma diede ordine al suo scrivano di portar una bottiglia di vino, e, dettegli alcune parole all’orecchio, gli fece cenno di partire. Bevvi allora un bicchieretto di quel vino con lui. Tornammo a’ libri de’ conti; ma v’era sempre una differenza di trenta piastre ne’ nostri calcoli. Io non gli doveva infatti piú di centoventi piastre, ed egli ne chiedea cencinquanta. Avvicinandosi la notte, gli dissi che la mia presenza era necessaria a Elizabeth Town, che desiderava partire; ma che in due o tre giorni ritornerei a NovaIorca e salderei allora il mio conto. Non rispose nemmeno a questo; ma, andando, venendo, baloccando, parea cercar de’ (x) Conoscasi il perfido! H. Micheli.