Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/15

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benché scritti nel cor tutti li porto, a mia gloria, a mia gioia, a mio conforto. La bontá con cui s’ascoltavano le mie lezioni, lo zelo con cui frequentavansi, e il favore straordinario che s’accordava si a me che alla lingua del mio paese, creò in breve tempo un tale entusiasmo nello spirito della studiosa gioventú, che il secondo trimestre io non poteva senza infinita difficoltá supplir al numero dei miei allievi. Pareva però che la provvidenza desse a me quella forza, quella costanza e quell’ardimento, che l’etá mia, giá tanto avanzata, parea negarmi. Ebbi in brevissimo tempo il supremo piacere di udir quel coltissimo signore, che non si ricordava del sesto de’ nostri classici, cantar solennemente la palinodia, e vederlo trasformato in uno dei piú focosí e zelanti promotori e proteggitori della favella e degli autori italiani, che pel suo esempio e pe’ suoi consigli furono letti, studiati e ammirati da’ piú svegliati ed acuti ingegni d’ambidue i sessi. Permettete, signor Clemente Moore, ch’io fregi questa parte delle mie Memorie del vostro caro e rispettabile nome ; permettete che il grato mio core, ricordevole dell’onor, delle grazie e delle beneficenze ricevute da voi e da questo vostro non mai interrotto favore, non meno che de’ vantaggi e dello splendore derivato da quello a’ piú sublimi ingegni d’Italia, all’Italia stessa ed a me; permettete, dico, ch’io colga questa occasione di darvi una pubblica testimonianza della mia giusta riconoscenza, e protesti solennemente che, se la lingua d’Italia, se i suoi piú nobili autori son conosciuti e amati in New-York non solo, ma nelle piú colte cittá dell’America, se posso alfin darmi il vanto glorioso d’averli io solo introdotti, d’averne io solo diffusa la fama, la coltura e la luce in America, il principal merito è vostro ; e non potrei facilmente decidere se piú vi deva in questo fortunato avvenimento io, la mia patria o la vostra, giacché tutti godiamo in peculiar modo gli effetti continui del vostro primo favore, secondato mirabilmente da’ vostri piú saggi concittadini, ed in particolaritá da’ vari membri della vostra onoratissima famiglia, che incoraggirono a gara gli sforzi miei e