Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/193

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obbligazioni?», mi scriss’egli, alcuni giorni dopo, in una sua lettera. Ma questa lettera stessa era si piena d’errori, che, come suol dirsi, mi caddero a terra le braccia. So che fui biasimato per la mia scelta; ma che poteva io fare? Parti, poco tempo dopo, e dalla casa, in cui era impiegato, e dalla borgata vicina; tornò a New-York e mi divenne nemico. E cosí pagò le sue obbligazioni. Due cose ottime tuttavia nacquero dal mio inganno. Appresi a scandagliar meglio gli uomini prima di proporli come maestri, e parlai senza alcun riguardo contro quegli impostori, che intraprendevano d’insegnar altrui una favella, di cui poco o niente ne sapevano. Questa mia sincera franchezza mi procacciò un gran numero di nemici ; ma io aveva troppo sudato nella coltivazione del mio terreno, per soffrire pazientemente che si guastasse dagli ignoranti il frutto, ch’io sperava di cogliere e che in altro non consisteva che nel successo, che io promettevami, di diffondere piú e piú l’opere de’ nostri letterati, in farne conoscere i veri pregi e in riuscir finalmente a stabilire una biblioteca, in cui vivesse per sempre la mia memoria in quella de’ sommi scrittori del paese in cui nacqui. E potrò io sperare d’ottener questo per mezzo di un Padovani, d’un Mezzara, d’un Aloisi, di...? Tacerò tutti gli altri del medesimo conio, e basterá per tutti questo ultimo. Capitato in questa cittá con un fascio di commendatizie da Londra e d’altri paesi, ebbe la fortuna, anzi la disgrazia, d’esser presentato a una direttrice d’un seminario di somma riputazione. L’assicurò ch’era dottissimo nella sua letteratura, ed ebbe l’impudenza di pubblicare su tutti i giornali che il signor Aloisi era capitato a*New-York per insegnare nella sua puritá la lingua italiana. Questo bastò per la buona direttrice di quel .collegio: congedò un abilissimo maestro, che aveva prima, e il signor sedicente fiorentino fu installato in suo loco. Il credito di quel seminario gliene procurò un altro, la Fama suonò la tromba, i gazzettieri fecero eco a quel suono, e il signor Aloisi fu per molti mesi il maestro di moda. Alcune damigelle lo trovarono non solamente bravo ma bello, e in brevissimo tempo eccolo non sol maestro ma autore. Cominciò la sperata sua