Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/194

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gloria dalla traduzione d’una operetta di Dodley, che ha per titolo Economy of human life; un libraio, che non intende l’italiano, intraprese di pagar la spesa d’una edizione, e s’annunziò come opera preparatoria alla lettura e studio de’ classici. Trovai a caso questo pasticcio sul desco d’una mia allieva; ne lessi una o due pagine, e bastarono. Dalla casa di questa allieva alla mia v’era la distanza di mezzo miglio. Io feci tutta la strada ridendo per tal maniera, che la gente mi doveva credere impazzito (’). Entrato nella mia casa, mi gettai, sempre ridendo, sopra una sedia. Uno de’ miei allievi arrivò, mi chiese la ragion di quel riso: non potendo rispondergli, gli offersi il libretto, ne lesse anch’ei poche pagine, e produssero il medesimo effetto in lui, che in me avean prodotto. La cosa non fini qui: essendo a que’ tempi questo mio coltissimo allievo editor benemerito d’un giornale in questa cittá, credette bene di farvi delle noterelle, che poi pubblicò; ed io rifeci quella traduzione, correggendovi cento e quaranta errori di lingua, di stile, di senso, d’ortografia, che giudiziosissimamente erano stati notati da quel mio allievo.

Il numero intanto de’ miei scolari maravigliosamente cresceva. Verso la fine di marzo dell’anno 1821, io contava giá da cinquanta a sessanta de’ piú svegliati giovani e giovinette, che in men di due anni leggevano, scrivevano e assaporavano le grazie del nostro idioma e delle nostre grandi opere, tanto in prosa che in verso. Pochi, nulladimeno, erano quelli che fluidamente lo parlassero, non so se per difetto di sapere o per cattiva erubescenza, come si suol dire da’ francesi; e tutte le cure e gli artefizi miei per ottener una cosa, che ne’ paesi stranieri assai difficilmente s’ottiene, pareva che anche a me pochissimo giovassero. Pigliai allora diversi alunni americani nella mia casa, ebbi la sorte d’abbattermi in tali, che a un ardentissimo amore per la nostra letteratura accoppiavano sagacitá di criterio, prontezza d’ingegno, tenacitá di memoria e (1) Citerò un solo dei molti farfalloni del fiorentino Aloisi. «Riolous mirili» si trasformò da colui in «mirto riottoso» !