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dalla terra alla luna 115

figurazione del suolo, e la sua particolare distribuzione.

La Florida, scoperta da Juan Ponce de Leon, nel 1512 la domenica delle Palme, fu dapprima chiamata Pasqua-fiorita. Ben poco le si addiceva tale denominazione gentile sulle sue coste ignude ed arse. Ma, ad alcune miglia dalla riva, la natura del terreno si cambiò a poco a poco, il paese si mostrò degno del suo nome e il suolo era solcato da una rete di creeks, di ruscelli, di stagni, di laghetti; pareva d’essere in Olanda o nella Guiana; ma la campagna elevossi sensibilmente e di lì a poco mostrò le sue pianure coltivate, dove riunivansi tutti i prodotti vegetali del nord e del mezzogiorno, i suoi campi immensi di cui il sole de’ tropici e le acque conservate nell’argille del suolo facevano tutte le spese di cultura; poi infine le sue praterie d’ananas, d’ignames, di tabacco, di riso, di cotone e di canne di zucchero, che estendevansi in grande lontananza, dispiegando le loro ricchezze con una noncurante prodigalità.

Barbicane parve soddisfattissimo di constatare l’elevazione progressiva del terreno, e allorquando J. T. Maston lo interrogò in proposito:

«Mio degno amico, ei gli rispose, per noi è di grandissima importanza il fondere la nostra Columbiad nelle terre alte.

- Per essere più vicini alla Luna? domandò il segretario del Gun-Club.

- No! rispose Barbicane sorridendo. Che cosa importano alcune tese di più o di meno? No, ma in mezzo ai terreni elevati i nostri lavori progre-