Pagina:Dalla Terra alla Luna.djvu/117

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dalla terra alla luna 117

- Ci arriveremo signori, rispose l’ingegnere, e, credete a me, la compagnia del Goldspring non avrà da pagarvi l’indennità del ritardo.

- Per santa Barbara! avete ragione, replicò J. T. Maston; cento dollari al giorno fino a che la Luna si presenti colle stesse condizioni, cioè durante diciott’anni e undici giorni. Ma sapete che si farebbe la somma di seicentocinquantottomila e cento dollari1?

- No, signore, non lo sappiamo, rispose l’ingegnere, nè avremo bisogno di saperlo.

Verso le dieci della mattina, il piccolo gruppo di viaggiatori aveva percorso una dozzina di miglia; ai fertili campi succedeva allora la regione delle foreste. Quivi crescevano le essenze più varie con una profusione tropicale. Queste foreste quasi impenetrabili erano composte di melagrani, di aranci, di cedri, di fichi, d’olivi, d’albicocchi, di banani, di grandi piedi di vite, con frutti e fiori che tra loro gareggiavano di colori e di profumi. All’ombra odorosa di que’ magnifici alberi cantava e volava un immenso stuolo d’uccelli dalle tinte brillanti, tra i quali distinguevansi più particolarmente le sgarze, il cui nido doveva essere uno stipetto, perchè si confacesse a quei piumati gioielli.

J. T. Maston ed il maggiore non potevano trovarsi in presenza di sì ricca natura senza ammirarne le splendide bellezze.

Ma il presidente Barbicane, il cui animo non commovevasi a tali meraviglie, erasi affrettato d’an-



  1. Tre milioni cinquecentosessantaseimila e novecento due franchi.