Pagina:Dalla Terra alla Luna.djvu/159

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dalla terra alla luna 159

municare agli astanti la proposta di Michele Ardan. Le sue parole furono accolte con calpestî e grugniti di gioia. Tutte le difficoltà erano troncate. Il giorno appresso tutti avrebbero potuto contemplare a bell’agio l’eroe europeo. Pure, certi spettatori più testerecci non vollero abbandonare il ponte dell’Atlanta; passarono la notte a bordo. Tra gli altri, J. T. Maston aveva infisso il suo uncino nel listello del cassaretto. Ci sarebbe voluto un argano per istrapparvelo.

«È un eroe! un eroe! egli esclamò su tutti i tuoni, e noi non siamo che donniciole a petto di quell’europeo.»

Quanto al presidente, dopo aver invitato i visitatori a ritirarsi, rientrò nella cabina del passeggero, e non l’abbandonò che nel momento in cui la campanella dello steamer suonò il quarto di mezzanotte.

Allora però i due rivali in popolarità stringevansi calorosamente la mano, e Michele Ardan dava del tu al presidente Barbicane.