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Pagina:Dalla Terra alla Luna.djvu/68

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68 giulio verne

di quindici piedi1 nel primo secondo, e se questo stesso corpo fosse trasportato a dugentocinquantasettemila e cinquecentoquarantadue miglia, o in altri termini, alla distanza ove trovasi la Luna, la sua caduta sarebbe ridotta ad una mezza linea circa nel primo secondo. È quasi l’immobilità, e si tratta dunque di vincere progressivamente l’azione del peso. In qual modo vi riusciremo? Colla forza d’impulso.

- Ecco la difficoltà, rispose il maggiore.

- È davvero una difficoltà, riprese il presidente, ma ne trionferemo, imperocchè la forza d’impulso che ci è necessaria risulterà dalla lunghezza del cannone e dalla quantità di polvere adoperata, per la ragione che quest’ultima è proporzionata alla resistenza di quello. Oggi dunque occupiamoci delle dimensioni da dare al cannone. Ben s’intende che possiamo stabilirlo in condizioni di resistenza, per così dire, infinita dal momento che non debb’essere manovrato.

- Tutto ciò è evidente, rispose il generale.

- Finora, disse Barbicane, i cannoni più lunghi, le nostre enormi Columbiads, non hanno oltrepassata la lunghezza di venticinque piedi; e però molti assai stupiranno all’udire le dimensioni che ci sarà d’uopo adottare.

- Eh, certamente, esclamò J. T. Maston. Per conto mio domando un cannone lungo mezzo miglio almeno!



  1. Ossia: 4 metri e 90 centimetri nel primo secondo; alla distanza ove trovasi la Luna, la caduta non sarebbe più che di 1 millim. ⅓, o 590 millesimi di linea.