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170 | x. fuori dalla corrente |
so una delle due estremità, simile a una V dritta o capovolta. Continuando, si aggiungono tacche semplici fino a 9. Al dieci si può ripetere la tacca obliqua del 5, magari con l’aggiunta di un’altra tacca che la interseca trasversalmente, oppure ampliando l’incisione alle due estremità; in ambedue i casi si ottiene una X. Continuando a procedere per aste, giunti al 15 si ripete il segno del 5, al 20 una nuova X, e così via. Il 50 può essere rappresentato dal segno del 5 integrato da un tratto verticale al centro (come un tridente), oppure a una delle due estremità; formando quasi una N. Come si vede, subentra il principio moltiplicativo. Lo stesso principio può essere adottato per formare il cento: una X integrata da una tacca centrale o laterale.
Vi sono molte testimonianze, anche recenti, di questo metodo per la registrazione di conti, ovunque vi sia del legno da intagliare: Italia, Iugoslavia, Svizzera, Germania, Francia, Inghilterra, Austria, Scandinavia, America del nord, Russia, Cina, Sud-est asiatico.
Col tempo, i segni basilari (5, 10, ecc.) acquisiscono una loro autonomia al di fuori di qualsiasi successione di tacche. Il segno V non è soltanto il segno distintivo del 5º elemento di una serie di intagli, ma passa a indicare qualsiasi collezione di 5 elementi. Così, la X e