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4. L’OTTOCENTO | 221 |
telegrafi: l’inventore Baudot mette a punto un sistema automatico di codifica e decodifica che utilizza una forma di notazione binaria gestita elettricamente. Si inaugura così il rapporto notazione binaria-comunicazione elettrica, che è tuttora fondamentale nella tecnologia della gestione delle informazioni.
Alcuni anni più tardi compaiono i primi relais e le prime valvole termoioniche, basate sul cosiddetto effetto Edison.
Verso la fine dell’Ottocento (1890), Hermann Hollerith costruisce le sue tabulatrici, che, pur rimanendo nel campo delle macchine calcolatrici, assolutamente non programmabili, segnano l’inizio di un’era di meccanizzazione tanto massiccia dell’attività di calcolo, da risultare premessa indispensabile alla futura evoluzione verso le macchine programmabili.
Negli stessi anni compaiono i primi motori a scoppio, che permettono la costruzione di veicoli a motore; viene così dato un impulso incredibile alla produzione industriale. Questa viene favorita non solo dall’apertura di un mercato nuovo, ma anche dalla comparsa di una nuova fonte di energia per il funzionamento delle macchine nelle officine.
I motori a scoppio contengono un albero a camme che comanda l’apertura delle valvole di alimentazione e scarico dei cilindri: anche questa è una sequenza “programmata” di azioni che devono svolgersi in sincronismo con il movimento dei pistoni. Gli alberi a camme che controllano questa sequenza sono un’evoluzione dei cilindri dentati.
Abbiamo anche lo sviluppo di un gran numero di strumenti di misurazione analogici: vengono messi a punto manometri e misuratori elettrici che permettono, con l’uso di opportuni trasduttori e scale di lettura, di ottenere misurazioni analogiche di moltissimi fenomeni.
Nel linguaggio popolare, spesso, questi diversi misuratori venivano chiamati “orologi”: anch’essi, infat-