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3. l'origine della scrittura 31


È questa la prima indicazione scritta relativa all’invenzione della scrittura, che viene attribuita a un’ispirazione divina.

Durante gli scavi condotti dai Tedeschi nell’area del “Tempio Rosso” di Uruk nel 1929-31, si scopre un migliaio di tavolette scritte risalenti al 3200-3100 a.C. Esse sono anteriori, sia pure di poco, ai più antichi reperti di scrittura geroglifica. Si riferiscono all’amministrazione e alle operazioni economiche del tempio, come dimostra il luogo del ritrovamento.

Le tavolette d’argilla sono quadrate o rettangolari, con la superficie convessa. Le dimensioni sono variabili.

La tavoletta viene usata quando la superficie è ancora umida. La scrittura procede per colonne verticali, separate da una linea, da destra verso sinistra. Al suo interno, ogni colonna può essere divisa in riquadri per indicare l’autonomia concettuale di ogni raffigurazione. Lo strumento usato per incidere le tavolette è uno stilo, presumibilmente formato da una cannuccia avente un’estremità appuntita (o con sezione circolare ridottissima) e l’altra estremità con sezione circolare grande. La tavoletta, una volta compilata, viene messa ad essiccare. Oltre che sulle tavolette, si scrive su altri oggetti d’argilla come mattoni, chiodi, stele, pannelli, ma anche su sigilli e su metalli. Non sono pervenute scritte su materiali più deperibili.

La maggior parte dei testi scritti riguarda atti amministrativi ed economici, ma si hanno anche lettere, iscrizioni reali, leggi, testi mitologici, religiosi, magici, e altri generi letterari. La “primogenitura” spetta ai numeri, ma è importante tracciar prima l’evoluzione della scrittura presso i Sumeri, dal suo nascere al momento più alto. Uno svolgimento analogo si ha in Elam.

1ª fase: PITTOGRAMMA. Lo scriba traccia sulla tavoletta l’immagine semplificata di un oggetto o di una parte che lo caratterizza. Tutto questo richiede una grande abilità grafica, ma anche una notevole ca-