Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/133

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II.1

Denunzia al Tribunale della sentenza dell’Osio, e de’ suoi complici.


1608.

Ill. Tribunal.

Hodie condemnavimus Io. Paulum Osium, habitantem oppidi Modoetiæ, Camillum appellatum il Rosso ejus servitorem, Nicolaum Pissinam dictum Panzulium, fil. Josephi habitatores dicti loci; scilicet, Osius in pœnam furcarum, et aliis in pœnam capitis, et omnes in confiscationem bonorum versus reg. duc. Cameram Mediolani, occasione delictorum eisdem in intercluso præcepto singulariter et debita refferrendo ascriptorum; propterea DD. VV. certiores reddimus ad effectum ut suos adaptari possint libros. Datum ex Curia regia die XXV mensis februarii in vespris.


D. Jo. Salamanca
Torniali Delegati.

1608.

Ill. Tribun.

Abbiam oggi condannato Gio. Paol Osio abitante in Monza, Camillo detto il Rosso suo servo, e Nicola Pessina detto Panzuglio figlio di Giuseppe, anch’essi domiciliati in detta Terra; per quanto spetta all’Osio, alla pena della forca, e gli altri nella testa, tutti poi alla confisca dei beni in favore della regia ducal Camera in Milano, e ciò per titolo dei delitti indicati nella dichiarazione qui unita, da rendersi regolarmente nota a ciascuno degli interessati: e ne diamo avviso alle Signorie Vostre acciò ne facciano annotazione ne’ proprii libri. Dato nella Curia Regia questo giorno 25 febbrajo a sera.

Salamanca
Torniali Delegati.


III.


Grida contra Giampaol Osio monzasco, Nicolò Pessina detto Panzuglio e Camillo appellato il Rosso servitore di detto Osio.


« Essendo dispiaciuto oltremodo all’ill.mo et ecc.mo signor Don Pietro Enriquez de Acevedo, conte di Fuentes go-


  1. Così di questo come dei seguenti allegati gli originali esistono presso il già detto signor Tenenti.