Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/17

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disperarle, le percossero ma per redimerle, e, ad ultimo, le restituirono a Dio purificate? Rimoviam quelle istituzioni: le colpe, per questo, non cesseranno; aumenteranno anzi in ragione del freno allentato: ma dove troveremo l’efficace ravviamento alla guarigione, il racquisto della pace dopo la conturbazione, lo splendor puro del sole dopo il sinistro tenebrore della procella? Voi avreste mozzata una qualche testa di più; voi avreste lanciata una qualche anima di più all’inferno; e niun vi accuserebbe, e giudichereste aver soddisfatto ai dettati della giustizia umana... Oh la misericordia divina tien altre vie! Vuol salve quelle teste, acciò tra’ memori concentramenti maturino pensieri d’eterna salute; crea intorno quelle anime una rete di salvatrici angosce, di fecondi disinganni, a cui si arrendon conquise, e trammezzo le quali si elevano alle vere lor sedi benedicendo la mano che le percosse... Nè monachismo, nè Cattolicismo temono la luce di qualunquesiasi processo intentato a qualsivoglia maniera di misfatti: se paventassero una tal luce, gli è che sarebbono conscii d’ aversi a padre non l’Autore d’ogni bene, ma lo spirito delle tenebre.

Lasciate pure, lettori pietosi, che nelle sentenze portate contro quelle femmine omicide stia scritto, secondo il formolario della procedura criminale di que’ dì, ch’elle, a somiglianza delle antiche vestali che tradivano il voto, saranno murate in tal carcere da cui vive non dovranno uscire: quel muro, come cera esposta al fuoco, ben lo vedrete presto dissolversi e cadere all’alito della carità: starà alzato quanto solamente occorrerà a confermare incrolla-