Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/230

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vilib. etc.; quibus fuit delatum juramentum de taciturnitate.

ego

Costantinus Frisinghellus

cancellarius

scripsi.


ai quali fu deferito il giuramento di serbar il silenzio.

Io

Costantino Frisinghello

cancelliere

scrissi.


Questo 18 dicembre 1646 ci fu molto da fare nel pretorio di Nogaredo. Anche Domenica Gratiadei vi soggiacque ad interrogatorio e tortura, e l’udiamo protestare, confessare, lamentarsi, urlare allo stesso modo di testè: l’insalata di cui morì la figlia del Frisinghello torna a galla: per me ritengo che questo lusso di torture inflitte dal giudice Madernino, e dal commissario Ropele ebbe di mira dar soddisfazione al Cancelliere scrivente, al quale quelle furie dichiaravano senza circonlocuzioni d’aver assassinata moglie e figlia. Notiamo che la Gratiadei fu tormentata quattro volte più di Lucia,

cum stetisset in tormentis dimidium horæ.

avendo la sua tortura durato mezz’ora.

Il costituto del 20 dicembre ci presenta un nuovo personaggio più interessante di tutti i precedenti; dacchè non si tratta di femmine maritate, e di vecchie arpie, ma sì d’una fanciulla appena uscita d’adolescenza.

Benvenuta Gratiadei richesta che opinione s’abbia di sua madre, rispose:

» la ho sempre tenuta per dona da ben.

Richiesta s’era dimestica della Menegota, e di Lucia, rispose:

» venivano a domandar in prestito qualche cosa, come il scaldaleto.

Richiesta se lo stregamento dei buoi dello Scarambea l’era noto rispose negativamente: poi soggiunse turbata:

» se però mia madre non mi avesse fatto qualche cosa acciò non mi ricordassi.