Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/252

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con ferro fogato, dando respettivamente a quello in segno della lor fedeltà verso di lui alcun fragmento della propria veste, per essere scanzelate dal libro d’eterna vita, e poste in quello d’eterna dannatione;

» pervenendo a tanta perfidia, inhumanità et empietà, che, non solo sè stesse s’han consacrate al demonio, ma indotte altre persone, et anca le proprie figliuole a renuntiare al sacramento predetto del Battesimo, e promesso quelle essere all’istesso demonio padre delle bugie consacrate,

» sotto finte e vane promesse ch’esso gli faceva di prestargli agiuto in qualunque necessità l’havesseron ricercato, essendosi quelle, e cadauna d’esse sottoposte al legame et obbedienza di tal inimico del genere humano, al comando del quale s’eran obbligate far ogni sorta di mali e scelleratezze, come in effetto facevano;

» che con nefandissim onto s’ontavano per prescrizione dell’istesso demonio in alcuna parte del corpo, a hore comode, et ai malfattori propitie erano portate dal de- monio per aria invisibilmente, e poste respettivamente in sinagoge e luoghi dove si faceano radunanze di diverse persone simili, dove venivano comessi diversità e quantità d’incantationi, sortilegi, giuochi bestiali, et hereticali stregamenti in honore e culto dell’istesso Belzebù, prencipe di tutti li demonii;

» portando in dette sinagoge e maledetti congressi, cadaveri di fanciulli che furtivamente da cimiteri exhumavano in tempo di notte; et quelli al demonio loro signore, che tramutato in forma di becco sopra d’eminente trono se ne stava, festeggiando e saltando prostrate coi ginochi a terra l’adoravano, et a quello detti cadaveri offerivano con ogni sommissione e reverenza. . . . . . . .

» invocando quello sotto vero nome del loro Dio, pregandolo che contro qualunque persona volesse prestargli ogni suo agiuto di vendeta;