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sul campo 113


«Sì, bravo, cosa vuole che si veda!

«Si vedrà oggi, le dico.

«Ah sì, lei li volta, lei li ribalta, quella gente!

«Ma sì!

«Ma no!

Adesso schiamazzavano tutti insieme, litigavano fra loro come se Cortis non fosse presente.

«Un momento, signori!» diss’egli soverchiando con la sua voce le altre. «Quest’adunanza c’è o non c’è?

«Sì!

«Altro!

«Sì, signore!

«Sicuro!

«E ci dovrò intervenire?» ripigliò Cortis.

«Ecco il punto, capisci!» gridò B. rovesciandoglisi quasi addosso e scotendogli sul viso le mani con le punte delle dita raccolte in su. «Ecco appunto che noi faremo la proposta d’invitarti e non sappiamo ancora se passerà, perchè gridano, capisci! gridano ch’è inutile! Che ne sanno abbastanza! Che che che che che...

«Ma questa lettera?» interruppe Cortis. «Questa lettera mia che hanno stampata?

«Ah!» esclamò B. percotendosi la fronte e poi frugandosi le tasche a due mani. «Che testa! Dire che sono venuto apposta! L’ho qui, l’ho qui!

Fuori giornali, fuori lettere, fuori note. B., rosso come un gambero, guardava in fretta e in furia carte e carte, le buttava per terra, sui sedili, sulle gambe degli amici. Finalmente uscì un brano di giornale con la famosa lettera diretta a un tale prof. M. di

Daniele Cortis. 8