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20 Garasco

sera, passando davanti a casa loro, si sentiva la maestrina che leggeva ad alta voce in famiglia i pensieri della giornata. La gente.... il popolo la teneva come una gloria del villaggio. Quando era tornata da Torino con la patente, le era andata incontro la banda della Società filarmonica. Il soprintendente Toppo n’era un po’ geloso, per ragion della nipote, che quella ecclissava: compatibile, pover’uomo.

Trovarono la maestra Strinati davanti all’uscio di casa, in un cortiletto piccolissimo, dove dava il pastone a uno sciame di galline, con le quali cercava di riparare alla scarsità dello stipendio. Essa ricevette i due visitatori con buona maniera, ma senza complimenti, e li fece sedere sur una panca, in un angolo. Aveva i capelli grigi e radi, con una spiazzata nel mezzo, il naso adunco, la bocca severa; portava un par d’occhiali affumicati; era vestita come una modesta merciaia. Diede il benvenuto al maestro, gli domandò conto dei nuovi programmi della Scuola normale, mostrando con brevi parole una intelligenza netta e una certa cultura scolastica. Poi, di punto in bianco, si rivolse al segretario per raccomandargli che prima della riapertura delle scuole fosse almeno accomodato l’ammattonato della sua, ch’era tutto smosso, e le ragazze v’inciampavano. Il segretario parve piccato ch’ella facesse quella lagnanza in presenza del nuovo maestro; ma promise che avrebbe parlato.

— Gli è, veda, — riprese la maestra, — che ci troviamo in questo stato dal principio dell’altro anno scolastico. E già che ci sono, mi scusi, — continuò con accento più risentito, — lei sa che non ne avrei più voluto riparlare, chè è un discorso che mi scotta la lingua; ma mi pare che quest’anno, almeno, dopo l’ultimo avvertimento dell’ispettore, non dovrebbero più permettere quella birberia.... io chiamo le cose col loro nome.... — E voltandosi verso il maestro: — Si figuri, una maestra che non ha mai visto il colore d’una patente, e che tiene tanto di scuola privata, dove dice d’insegnare a leggere e scrivere, e trova le contadine bestie che ci mandan le bimbe, e le danno una lira e mezza al mese. Io non lo dico perchè mi rubi quei pochi soldi delle ripetizioni estive; ma perchè è una scuola di contrabbando, che porta via le alunne alla scuola pubblica, e