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Il collega Labaccio 47


Il Labaccio rimase un po’ stizzito d’esser caduto così nella trappola; ma oramai poteva dir tutto. Sì, era in trattative da un pezzo; il matrimonio s’era dovuto rimandare.... Egli non osava dire che per sposarsi aveva aspettato la morte dello zio. Era una signora vedova.... una delle fondatrici dell’asilo, dove egli faceva da segretario gratuito, da oltre un anno. E si diffuse in elogi dell’educazione distinta, del carattere aureo della fidanzata, la quale conosceva il francese, e un poco l’inglese; aveva, insomma, un’istruzione seria, e uno spirito.... attraente.

— E avrà qualche cos’altro d’attraente, — disse il giovane.

Voleva dire la dote; ma l’amico, credendo che alludesse alla gioventù e alla bellezza, di cui egli non aveva detto parola, perchè l’una non c’era più e l’altra non c’era mai stata, si fece un po’ rosso. Finse però d’interpretare quelle parole nel senso che avevan davvero, e rispose: — Sì, certo, ha una piccola fortuna.... Faccio un buon matrimonio. — E per vendicarsi della supposta puntura soggiunse: — E forse essa non si sarebbe decisa se fossi stato uno di quei maestri che piangon sempre miseria, come gli accattoni.

Il Ratti capì, e risentito della satira, e anche irritato di riconoscere a una prova di più che tutto, anche il matrimonio, era calcolo in quella testa complicata di apparente bonuomo, gli disse con voce acre: — Ah! capisco ora che tu farai carriera! Hai tutto quello che ci vuole per questo. Io ti vedo già consigliere del comune; poi prenderai una laurea di professore; poi diventerai consigliere provinciale, deputato.... Allora, alla Camera, tu non ci rinnegherai come ci hanno rinnegati tanti altri. Ti ricorderai dei tanti antichi colleghi che non hanno saputo spillar quattrini dalla patente, e son rimasti nella mota, a fare umilmente il proprio dovere. Proporrai almeno che sia portato il minimum, mille lire. Hai buon cuore: dirai, trinciando i tuoi fagiani: — Via, vediamo di far dare un pezzo di manzo a quel branco d’affamati, da cui mi son fatto fuori.... con l’ingegno.

Detto questo, temette d’averlo offeso. Ma quegli rispose con tutta pacatezza, mescendo il caffè: — Un