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L’ispettore scienziato 129


L’ispettore s’alzò, fece un elogio ai ragazzi, al maestro, al soprintendente, e poi, rivolgendosi di nuovo alla scolaresca: — Ricordatevi.... — esclamò, come se volesse incominciare un discorso; ma cambiò idea, e detto: — A rivederci, ragazzi! — uscì.

Il parroco, buon uomo, che desiderava d’aver un elogio preciso del maestro da riferire al municipio, appena furon fuori, gli domandò: — Le pare dunque, signor ispettore, che il metodo sia buono?

— Oh Dio mio! — rispose quegli, rimettendosi in capo il largo Panama. — Il metodo.... Nonostante tutti i progressi delle scienze biologiche illuminate anche dalle scoperte recenti della paleontologìa e dell’embriologìa, noi non conosciamo ancora abbastanza la genesi, l’evoluzione, le leggi del pensiero, e tutte le facoltà umane in generale, da poter dire in modo assoluto: — Questo è il metodo buono. — Non esiste un metodo. Ciascun maestro ripara più o meno abilmente a questa mancanza. Il vero è che si dovrebbe usare un metodo diverso per ciascun ragazzo, anzi, un metodo per ciascuna facoltà sua. — Il parroco scrollò il capo, guardando in terra, — Del resto — concluse l’ispettore — chi sa! Son forse tutte buggerate, mi scusi, e non esiste nemmeno una scienza dell’educazione. Chi sa che non sia vera l’obbiezione che si faceva lo Spencer: se l’autodidattica è un principio inconcusso, perchè non abbandonare i fanciulli alla disciplina della natura?

Il parroco sorrise in atto di approvazione, e s’accomiatò; e l’ispettore, con quella pronta familiarità con cui i vecchi rimestatori di idee s’attaccano a chi pare che li intenda un poco in mezzo a molti che non li intendon punto, volle che il maestro andasse a mangiare un boccone con lui alla trattoria del Cappello grigio; dov’egli fece una corsa senza fine a traverso all’immenso ginepraio della pedagogia tedesca, non interrompendosi che una volta per domandare di punto in bianco: — Cos’è questo sindaco?... M’ha tutto l’aspetto d’un villan cornuto. — In fine, disse d’aver trovato nell’altra scuola un maestro che gli era parso mezzo briaco, e a quel proposito espose una serie d’osservazioni fatte da lui intorno all’effetto particolare che