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140 I martiri della ginnastica

l’assente, già madre di cinque figliuoli, ne aveva avuto un sesto durante la notte. — Ma come! — disse l’ispettore. — Se assisteva alla lezione di ieri! — La povera donna, in fatti, già presentendo la cosa, s’era ancora trascinata alla palestra per non perder la lezione, e l’avevano assalita i dolori all’uscita. Nella stessa lezione prese male a un’altra maestra incinta mentre faceva la rotazione delle braccia, e la dovettero menar via. Nondimeno, quello che alle persone d’età riusciva più molesto e difficile, non era l’eseguire i movimenti, ma l’imparare e tenere a mente la teoria. A vari dei vecchi, che avevan la memoria un po’ svanita, quel nuovo linguaggio acrobatico soldatesco non si voleva più appiccicare in nessun modo. Eran già oltre la metà del corso, e un di loro, un piccolo settuagenario rugoso, vestito di traliccio turchino, che di fuori camminava col bastone, non era ancora riuscito a comprendere il perchè e il come al comando di fianco destro o fianco sinistro gli esecutori si dovessero voltare dalla parte del fianco destro o sinistro proprio, e non di quello dell’istruttore: ogni momento pigliava abbaglio, e si dava della mano venosa sulla fronte, pestando i piedi, disperato. C’era poi un povero prete stecchito e piegato in due, vestito d’una tonaca color d’erba secca, piena di ragnature; il quale, ad ogni movimento nuovo, implorava dal maestro d’essere dispensato, a bassa voce, con l’accento di chi chiede un soldo per amor di Dio; e il maestro, con le buone, lo persuadeva a provare. Ma quando si venne al salto della funicella, benchè non fosse tesa a più d’un palmo da terra, egli si rifiutò ostinatamente di saltare, scrollando il capo, e facendo cenno di no con la mano tremola. — Ma veda, reverendo, — gli disse il maestro; — non si tratta che di saltare una volta, per imparare la posizione di partenza e quella d’arrivo, per poterla insegnare ai ragazzi; un salto solo. — Ma il prete tornò a dir di no, tentennando il capo, e il maestro ci dovè rinunziare.


La sezione delle maestre era un po’ meno malinconica per effetto della maestra di Pieve, che con la sua vivacità e la sua buona grazia le ricreava tutte. Anche là essa veniva ogni giorno con dei fiori in mano, ve-