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Una rete 33

rebbe ritornato apposta, e più d’una volta; ma che poi era deciso di finirla. — E farà bene a tornarvi — riprese la maestra; — anzi io la consiglio di non romperla così bruscamente, per non offendere il vecchio, che sarebbe uomo da pigliarla a perseguitare, per vendetta, come ha fatto con l’altro. Perchè è orgoglioso come l’Imperatore delle Russie, sa lei, con quella faccia di maschera di fontana. Per un nulla è capace di tirar giù una letteraccia al Prefetto di Torino, e poi dà ad intendere che ha ricevuto la risposta, mentre si sa da tutti che la sua carta sporca va nel cestino. —

E raccontò come una cosa notissima in paese ch’egli era stato una volta rimbeccato in tutte le regole dal provveditore di Torino per essersi risentito con lui che non l’avesse riconosciuto a primo aspetto per il soprintendente di Garasco, col quale aveva già avuto che fare l’anno prima. — Col provveditore di Torino, che riceve venti persone al giorno tutto l’anno, vecchio gonzo, va! che sa appena legger lo stampato. — E ne raccontò un’altra: di certo giorno, quando essa era ancora maestra di 1a, che il Toppo era venuto in scuola, e per vedere i progressi delle bambine che incominciavano appena a sillabare, aveva tirato fuori un manifesto del Municipio, e s’era maravigliato e sdegnato che non lo sapessero leggere, perchè egli credeva che, essendo tanto più facile la lettura quanto i caratteri son più grandi, un manifesto stampato a lettere cubitali si dovesse saper leggere anche dopo un mese d’abecedario.

— Del resto, — continuò la maestra, abbassando la voce, — io le debbo dire un’altra cosa, per coscienza. La ragazza non le va a genio, non è vero? E questo basta. Ma lei non se ne deve impicciare anche per un’altra ragione, che c’è un brutto affare per aria. — La ragazza aveva la patente di maestra, fuor di dubbio: c’era chi l’aveva vista e toccata. Ma era poi una patente da vero o da burla? Questa vanterìa della patente datava da vari anni, e tutti, sulle prime, ci avevano creduto; perchè no? Ma poi erano cominciati a nascer dei dubbi sul quando la ragazza fosse andata a dare gli esami. Dei curiosi s’eran messi a cercare e a chiedere; ma a nessuno era riuscito di trovare ch’ella si fosse assentata da Garasco altro che una volta, con

Il romanzo d’un maestro. — I. 3