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Ciò asseverato:

Voi diceste il 28 gennaio di quest’anno che non giustizia soltanto ma senno politico sarebbe accostarsi con fiducia e senza sospetti a Colui che della Religione tiene da Dio il magistrato supremo; giacchè le parole di vita eterna ch'Egli possiede hanno virtù di far prosperare eziandio la vita mortale.

Ed io per giustizia e senno politico venni al Vaticano.

Lo so, qualsiasi trattato di pace onorevole vuole a base fra le parti concessioni onorevoli, ma alla magnanimità, e imparzialità Vostra, io rimetto queste concessioni.

Ma voi non siete solo il padre dei cattolici italiani, ma siete anco il padre di tutti i cattolici del mondo, e così la Santità Vostra, se desidera, ha il diritto che i cattolici tutti intervengano per mezzo dei rispettivi governi al concordato che crederete utile per la Santa Sede e indispensabile per la dignità e il bene nazionale.

Voi pertanto in tal maniera assicurato nel possesso di quella libertà che crederete necessaria al ministero Vostro apostolico abbiate la certezza che il mio Governo mai verrà meno nel mantenimento di quei doveri che verso della Santità Vostra e dei successori Vostri, colla appropriazione dei tre poteri dello Stato sarà per sancire. Le leggi ispirate